Arezzo Gold Man
Tutti noi l'abbiamo visto per il corso negli anni 60 e 70, era una figura alta e magra che si portava dietro una bicicletta. Era l'uomo con un unico vestito tutto d'oro.
Non sappiamo chi fosse stato e da dove venisse, l'uomo taciturno che ogni giorno si trovava presso i principali incroci cittadini. I suoi vestiti, come pure l'immancabile bicicletta, erano completamente colorati da uno spesso strato di porporina il suo atteggiamento immobile, con gli occhi persi nel vuoto, facevano pensare ad un uomo in paziente attesa.
Si dice che aspettasse il figlio disperso nel fronte russo e, per farsi riconoscere, si mettesse agli incroci delle strade proprio sotto i semafori, dipinto con quel colore inconfondibile.
Non ho mai sentito l'uomo d'oro parlare né chiedere nulla a nessuno; se ne stava lì in silenzio nella sua attesa senza fine. Il suo stravagante abbigliamento era diventato familiare in tutta Arezzo e intorno a lui si facevano le più stravaganti ipotesi.
Lui stava lì, coperto d'oro, in un'attesa che durava da anni e che portava in sé un gran senso di dignità.
Lo trovarono alcuni anni fa, morto in una stanzetta in Via del Trionfo, vestito d'oro e con l'espressione serena: chissà che non abbia trovato ciò che per tanto tempo ha aspettato agli incroci accanto ai semafori?
Tutti noi l'abbiamo visto per il corso negli anni 60 e 70, era una figura alta e magra che si portava dietro una bicicletta. Era l'uomo con un unico vestito tutto d'oro.
Non sappiamo chi fosse stato e da dove venisse, l'uomo taciturno che ogni giorno si trovava presso i principali incroci cittadini. I suoi vestiti, come pure l'immancabile bicicletta, erano completamente colorati da uno spesso strato di porporina il suo atteggiamento immobile, con gli occhi persi nel vuoto, facevano pensare ad un uomo in paziente attesa.
Si dice che aspettasse il figlio disperso nel fronte russo e, per farsi riconoscere, si mettesse agli incroci delle strade proprio sotto i semafori, dipinto con quel colore inconfondibile.
Non ho mai sentito l'uomo d'oro parlare né chiedere nulla a nessuno; se ne stava lì in silenzio nella sua attesa senza fine. Il suo stravagante abbigliamento era diventato familiare in tutta Arezzo e intorno a lui si facevano le più stravaganti ipotesi.
Lui stava lì, coperto d'oro, in un'attesa che durava da anni e che portava in sé un gran senso di dignità.
Lo trovarono alcuni anni fa, morto in una stanzetta in Via del Trionfo, vestito d'oro e con l'espressione serena: chissà che non abbia trovato ciò che per tanto tempo ha aspettato agli incroci accanto ai semafori?
1 commento:
Abitava in Via del Trionfo. Si vestiva con abiti dorati per rendersi più visibile: aspettava il figlio di ritorno dalla Russia. Spesso era alla stazione ferroviaria e, con la sua bicicletta sostava spesso agli incroci, sempre in attesa di quell'agognato ritorno.
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